preparare il paiolo con l’acqua e metterlo sul fuoco, aggiungere un po’ di sale
pelare le patate e tagliarle a pezzi direttamente all’interno di esso
da quando a inizia a bollire, aspettare venti minuti ricoprendo con un coperchio (non del tutto altrimenti fuoriesce l’acqua), mantenere il fuoco alto e costante in modo da mantenere la bollitura
passato questo tempo, aggiungere gradualmente la farina schiacciando il tutto con l’apposito pestino in legno, inizialmente piano e poi man mano che si aggiunge farina energicamente
Di seguito riportato il link della procedura:
continuare a schiacciare fino a quando il composto non si sarà uniformato senza presentare grumi
cuocere a fuoco costante per circa 20 minuti, mescolando di tanto in tanto
una volta cotta, togliere il paiolo dal fuoco e versare la polenta su un tagliere
tagliare con l’apposito spago
Buon appetito!
La ricetta è stata realizzata presso il “Museo della gente della Val Resia” a Stolvizza di Resia
Se le fettine di bovino fossero troppo spesse, batterle tra due fogli di carta da forno; infarinarle una ad una
Per preparare la crema, unire in un contenitore il formaggio spalmabile e lo sclopit, mixare il tutto con l’aiuto di un minipiner fino ad ottenere un composto omogeneo
In una larga padella antiaderente sciogliere il burro, rosolare le scaloppine 3-4 minuti per parte fino a che saranno dorate su entrambi i lati
Nel frattempo, riscaldare leggermente la crema ottenuta in precedenza in un padellino
Una volta rosolata la carne, versare nella padella un bicchiere d’acqua fredda nella quale avrete sciolto la farina
Mescolare costantemente fino ad addensare, salare e pepare q.b.
Continuare la cottura a fiamma media per qualche minuto, fino a che il fondo si sarà parzialmente assorbito diventando più denso
Togliere le scaloppine dal fuoco e impiattarle con accanto la crema di sclopit riscaldata
Aggiungere in una pentola l’acqua, salare e portare ad ebollizione
Aggiungere all’interno i fagioli, lo spicchio d’aglio, il burro, la cipolla media tagliata grossolanamente e le patate
Cuocere il tutto per 4/5 ore
Aggiungere, se desiderate, pasta o riso sul finale
Servire calda
Buon appetito!
NB: Come raccomandato dagli anziani del paese, una buona minestra di fagioli si considera tale se cucinata a lungo su una stufa alimentata a legna e a fuoco costante.
Olio extravergine d’oliva q.b. (normalmente per 1 kg di aglio cotto sono necessari 250 gr di olio)
Procedimento:
In una pentola versare l’acqua e l’aceto
Aggiungere il sale, lo zucchero e se si desidera, una foglia di alloro
Aggiungere gli scapi d’aglio e cuocere fintanto che gli scapi diventano morbidi
È utile assaggiare il prodotto sia per la cottura, sia per il grado di acidità (l’acidità inferiore a 4.20 permette la commercializzazione senza conservanti)
Ultimata la cottura togliere gli scapi e farli asciugare su un panno o una grata
Lasciarne da parte un po’ per conservarli interi sott’olio: metterli quindi in un vasetto e aggiungere l’ olio fino a ricoprirli del tutto
Sigillarli successivamente con l’apposito tappo
I restanti, metterli in un mixer, aggiungere olio extravergine d’oliva quanto basta e mixare
Assaggiare il composto ottenuto per verificarne il sapore e la consistenza (acidità con un phmetro)
Una volta ottenuto il composto desiderato, metterlo in vasetti di vetro e aggiungere dell’olio in superficie al fine di sigillarlo
Chiudere i vasetti preparati con l’apposito tappo
Mettere tutti i vasetti in una pentola e aggiungere dell’acqua fredda
Riscaldare a bagnomaria fino a bollitura, dall’inizio di essa lasciar bollire per almeno altri otto minuti
Trascorso questo tempo, togliere i vasetti e lasciarli raffreddare in acqua fredda
Lasciarli riposare per 7 giorni prima di consumarli
La procedura descritta va seguita scrupolosamente al fine di evitare problemi legati alla corretta preparazione e conservazione, che possono portare a seri e importanti problemi di salute.
La ricetta è stata eseguita presso l’azienda agricola “Il campo incantato” di Tavagnacco, grazie alla supervisione di Ruffini Francesca, un’ottima cuoca, che collabora da diverso tempo con i produttori dell’Associazione Aglio di Resia.
I produttori locali di aglio non hanno voluto sprecare nulla della pianta e pertanto oggi, con lo stelo e il fiore dell’aglio si produce scapi d’aglio sia come crema sia conservati sott’olio.
La polenta resiana, tra mito e leggenda, nelle feste di paese
Dal menù “Festa della semina 2018.”
Ingredienti per 40 persone:
Kg 6 di farina mista; di mais, integrale e di grano saraceno
Acqua
Sale q.b.
Procedimento:
Accendere il fuoco, preferibilmente fuoco fatto con la legna
Aggiungere l’acqua in un grande paiolo e portarla ad ebollizione
Aggiungere a questo punto il sale, verificando se sufficiente o meno, nel caso regolarsi aggiungendone altro
Aggiungere la farina continuando a mischiare con l’aiuto di un frustino, per evitare il formarsi dei grumi
Ottenuto un composto omogeneo continuare a mischiare con un mestolo di legno e cuocere a fuoco lento per circa un’ora
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Ultimata la cottura, servire la polenta su un tagliere
Tagliare a pezzi la polenta utilizzando uno spago sottile, da arrotolare una volta ultimata l’operazione sul manico del tagliere
Servire con formaggi assortiti
Buon appetito!
La polenta non può mai mancare nelle feste/sagre paesane. È fatta con pazienza e passione da volontari che mettono a disposizione il loro tempo e il loro sapere a favore della comunità.
La polenta è stata realizzata da Luigino Bortolotti presso l’Enoteca “Per Bacco” a Prato di Resia.
sito Proloco Val Resia
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