IL SENTIERO DI MATTEO

Il Sentiero di Matteo è un percorso istituito dalla associazione ViviStolvizza per ricordare lo sfortunato escursionista che perse la vita nel 2008 sul versante resiano del Canin. Si tratta di una proposta che unisce tratti di sentieri CAI, piste e strade per dare vita ad un anello con due varianti, particolarmente suggestivo e adatto anche ai meno allenati. Dal parcheggio di Ladina si seguono le indicazioni del segnavia CAI n.634, assieme ai cartelli del Sentiero che ci accompagneranno per tutta l’escursione, iniziando subito a scendere verso il greto del torrente Resia. Dopo un paio di ripide discese intervallate da un traverso si arriva a costeggiare il corso d’acqua che qui scorre incassato tra alte pareti. Si attraversa un rio secondario giungendo poi alla passerella sul rio Sart che segna la fine di questa prima parte dell’itinerario. Una ripida risalita per evitare un punto rovinato ci riporta alla originaria mulattiera che sale ancora con qualche stretta svolta tra i muschi fino al ripiano degli stavoli Sartnaraven (m 566) che, come apprendiamo dai cartelli, erano abitati tutto l’anno. Si prosegue a monte ancora per poco arrivando al bivio principale della nostra escursione: mentre il segnavia CAI n.634 prosegue a sinistra in salita, il Sentiero di Matteo (cartello) inizia un traverso sulla destra orografica della valle. Mantenendosi pressoché in quota, si cammina piacevolmente tra macchie di eriche e luminose radure, sempre accompagnati dal mormorio del torrente Resia. In breve si giunge all’intersezione con l’impluvio del rio Perodo, poco a monte di un salto, a cui segue una breve risalita per uscire dal solco del canalone. Di nuovo in falsopiano o in leggera salita si prosegue a traversare incontrando sulla destra i resti di un grande stavolo. Dopo poco il sentiero confluisce sulla pista che sale da Coritis dove dobbiamo decidere come proseguire. Imboccando la pista a destra si scende a Coritis da dove poi tramite la strada principale si rientra a Stolvizza. La nostra proposta invece prevede di proseguire a sinistra in salita fino alla conclusione della strada sterrata presso gli stavoli di Tanaromi. L’indicazione oraria di 1h:50m è molto ottimistica e ci vorrà quasi un’ora in più per ritornare a Ladina. La pista prende a salire ad ampie svolte nella faggeta che ad aprile sta mettendo le prime foglie. Progressivamente ci si sposta verso est andando ad affacciarsi sul vallone del rio Ronc e sul possente versante resiano del Canin. Poco prima si possono notare sulla sinistra i segnavia del sentiero CAI n.657 che possiamo seguire per un tratto in alternativa alla pista. Si arriva così a transitare a monte della bella radura inclinata di Pucciualza, con interessante cartello esplicativo, a cui segue una serie di strette svolte evitabili tramite il segnavia CAI. Si interseca nuovamente l’impluvio del rio Perodo e con un’ultima diagonale, in moderata salita, si arriva alla conclusione della strada forestale. Siamo sul limite inferiore della bellissima costa erbosa di Tanaromi (m 1078) con i suoi stavoli, uno dei quali ristrutturato. E’ il luogo ideale per la sosta e per una visione d’insieme su questo settore della Val Resia.
Il rientro avviene lungo il segnavia CAI 634 che si stacca dalla pista poco sotto gli stavoli passando accanto ad alcuni maestosi faggi. A svolte regolari si cala piacevolmente nel bosco uscendo in breve sulla radura di Colc (m 910) con il suo piccolo nucleo di abitazioni. La discesa prosegue a destra sul fianco di un ripido versante boscato e successivamente lungo il filo di un costone. Sempre nel bosco a piccole svolte si raggiunge una cappelletta che precede di poco l’incontro con il bivio principale da dove poi si seguirà lo stesso itinerario percorso all’andata.

sito Proloco Val Resia