27 ottobre 1917. A baionette innestate, la 116^ Compagnia Alpina del Battaglione Monte Mercantour presidiava l’alto valico del La Forchia. Nella tarda mattinata, dopo aver respinto alcune pattuglie d’avanscoperta austro-ungariche, fu investita dall’assalto del Plotone d’Alta Montagna del 3° Reggimento Kaisejäger, armato con numerose mitragliatrici alleggerite. Ne conseguì una sanguinosa lotta che costrinse a ripiegare la compagnia di alpini e portò un battaglione del 36° Fanteria della Brigata Pistoia a sbarrare la sottostante Valle del Rio Nero. Tale vallata, che sarebbe meglio definire canyon, si lascia ancora oggi percorrere mediante un’esposta mulattiera di guerra intagliata nella roccia, a mo’ di cengia. L’aspetto del luogo è ben espresso dal modo in cui gli alpini, durante la Grande Guerra, lo battezzarono: Valle del Diavolo. Se l’ambiente può incutere soggezione e il tracciato deve suscitare attenzione, l’escursionista non potrà non apprezzare un itinerario che, come questo, introduce ai recessi più reconditi delle montagne friulane. Infine, scegliendo la variante del Monte Cuzzer, si perviene sul migliore punto di osservazione dell’intera Val Resia.
Tipo di percorso: per escursionisti esperti, non soggetti a vertigini e allenati.
Tempo di percorrenza: ore 8; aggiungendo 2 ore per la vetta del Cuzzer.
Note: chi volesse recarsi su La Forchia senza particolari difficoltà, può farlo salendo da poco sopra Lischiazze.
